27 Luglio 2011
Sembra parlarmi il mare ora,
ora che, impetuoso frange.
Dirmi di passate gesta,
antichi padri, perdute navi.
Sale, possente, la sua voce
a mormorare di uomini, di vite recise.
Travolge, il suo raccontar,
come onda, che ostacol non conosce.
E dice di preghiere, ad un Dio, levate,
di braccia..e mani..giunte, al cielo protese .
Di speranze infrante, di donne,
di madri, di figli lasciati.
Sembra ruggire, rabbioso ora,
immenso ma impotente di fronte al destino.
Bianca schiuma , scoglio lambisce,
a carezzar, lenire perdono chieder.
E Mistral, Il Vento, sottil,
infinite , gocce raccoglie.
E, dal ciel, le lascia cadere,
come, salate, lacrime.