18 Luglio 2011
(Foto Di Tiziana Opisso)
Sotto l’albero mi son fermato,
da assordante silenzio invaso.
Era dolce l’ombra, fresca l’aria,
rilassante lo stormir di fronde.
Ben strana pianta era, maestosa,
e fragile, in egual misura.
Avea radici grandi, profonde, altre...
novelle...nuova presa cercavan.
Altre ancora, sollevate, spezzate,
maldestramente.... alla terra... strappate.
la ruvida scorza, segnata, offesa
come, da invisibil coltelli, ferita.
In talune parti, nuova patina cresceva,
forte, come corazza , che novi colpi parar deve.
Fronde alte, a sfidar il cielo,mischiate si eran
a rinsecchiti rami proni , sotto lor peso...sfiniti.
Ben strani frutti avea, nuove bacche,,
dal soave sapor di miele.
E raggrinziti pomi, amari,
come veleno che vita toglie.
Ho fermato il respiro,
bloccato il battito.
Ed ho ascoltato la sua voce,
fin nel profondo dell’animo, ho ascoltato.
Sotto l’albero, mi son fermato,
sotto l’albero mi son seduto , ed ho pianto.